mercoledì 7 ottobre 2009

Conservazione delle cellule staminali


RYGENERA STEM CELLS
, è la prima ed unica banca di conservazione delle cellule staminali al mondo che assicura la salute di tuo figlio per ben due volte:
  • Conserva i campioni di sangue cordonale prelevati in Italia, presso i laboratori Rygenera Research Ltd.
  • Offre gratuitamente per 12 mesi ai genitori la sottoscrizione di una polizza infortuni e malattie, che prevede la copertura assicurativa del neonato, per le seguenti principali garanzie. Tutto questo è compreso nel costo di conservazione, e quindi senza costi aggiuntivi per i genitori.
Potete quindi fare affidamento sulla esperienza e sulle molteplici sinergie di Rygenera Stem Cells e Rygenera Reseach Ltd per quanto riguarda sia la conservazione delle cellule staminali adulte, sia sulle terapie e le applicazioni di ultima generazione che si avvalgono dell’uso delle cellule staminali.

LA PRIMA BANCA DI CONSERVAZIONE DELLE CELLULE STAMINALI...

PERCHE’ CONSERVARE LE CELLULE STAMINALI?

Il sangue del cordone ombelicale è sangue che rimane nel cordone ombelicale e nella placenta nel momento del parto. Infatti, una volta nato il bimbo il cordone ombelicale viene “tagliato”. Una parte del cordone ombelicale rimane quindi attaccata alla placenta che è ancora nell’utero. Il “secondamento” è la fase in cui viene espulsa la placenta dopo il parto. Normalmente quindi il sangue contenuto nella placenta e nel cordone residuo viene gettato. Gli scienziati hanno scoperto che questo sangue è ricchissimo di cellule staminali.

IL VALORE DEL SANGUE DEL CORDONE OMBELICALE:
LE CELLULE STAMINALI


Sono staminali le cellule non differenziate né specializzate che hanno la capacità di dare luogo alle diverse tipologie cellulari costituenti un individuo nonché, organi tessuti e sistemi. Esistono due tipologie di cellule staminali: le embrionali e le adulte.

LA PROCEDURA PER CONSERVAZIONE DELLE CELLULE STAMINALI PROCEDURA PER LA CRIOCONSERVAZIONE DELLE CELLULE STAMINALI PER USO AUTOLOGO

I genitori che intendono crioconservare le cellule staminali da sangue cordonale del proprio nascituro presso la Rygenera Stem Cells devono osservare la procedura di seguito indicata:

Contattare il numero verde da telefono fisso 800.13.17.26 attivo 7 giorni su 7 dalle ore 10.00 alle ore 18.00, oppure da cellulare al numero 348.8306693.

Aderire ai servizi Rygenera Stem Cells richiedendo e sottoscrivendo l’apposita modulistica;

Al momento dell’adesione ai servizi Rygenera Stem Cells, un nostro consulente provvederà ad indicare al richiedente la procedura completa per l’ottenimento dell’autorizzazione ministeriale all’esportazione del sangue da cordone ombelicale per uso autologo; il Modulo informativo del Centro Nazionale Trapianti ed il Modulo di richiesta di autorizzazione al Ministero della Salute possono essere scaricati dal nostro sito andando alla voce AdesioneI costi del servizio

Il Servizio fornito da Rygenera Stem Cells ha un costo complessivo di 1.980 euro, prevede e comprende:

  • tutta l’assistenza legale necessaria ad ottenenere l'autorizzazione del Ministero della Salute ai fini dell’esportazione all’estero del sangue prelevato dal cordone ombelicale, al momento della nascita del bambino;
  • l’invio del kit presso il luogo indicato dal genitore;
  • il ritiro del kit successivamente al prelievo del sangue cordonale;
  • la consegna presso i laboratori Rygenera Stem Cells;
  • la procedura di selezione delle cellule staminali e l’analisi HIV, CMV, Sifilide, Epatite B ed Epatite C presso i laboratori Rygenera Stem Cells;
  • la conservazione per 20 anni delle cellule staminali di Vostro figlio presso i laboratori Rygenera Stem Cells;
  • L'invio ai genitori di un certificato attestante il buon esito della raccolta delle cellule staminali;
  • l’invio delle cellule staminali di Vostro figlio presso la struttura medica richiesta, in caso di bisogno;
  • l’assistenza di un medico specialista, nel caso fosse necessario utilizzare le cellule staminali conservate presso i nostri laboratori.
  • La copertura assicurativa per infortuni e malattie del neonato, nel periodo dei suoi i primi dodici mesi di vita.


Nel caso di parto gemellare, Rygenera Stem Cells riconosce ai genitori uno sconto del 50% sui costi di trattamento e crioconservazione, per ogni gemello nato successivamente al primo. In tale caso, il genitore deve tempestivamente richiedere a Rygenera Stem Cells, l'invio di ulteriori kit per la conservazione del sangue cordonale di ogni gemello.

La conservazione delle cellule staminali

PERCHE' CONSERVARE LE CELLULE STAMINALI?

Il sangue del cordone ombelicale è sangue che rimane nel cordone ombelicale e nella placenta nel momento del parto. Infatti, una volta nato il bimbo il cordone ombelicale viene “tagliato”. Una parte del cordone ombelicale rimane quindi attaccata alla placenta che è ancora nell'utero. Il “secondamento” è la fase in cui viene espulsa la placenta dopo il parto. Normalmente quindi il sangue contenuto nella placenta e nel cordone residuo viene gettato. Gli scienziati hanno scoperto che questo sangue è ricchissimo di cellule staminali.

IL VALORE DEL SANGUE DEL CORDONE OMBELICALE: LE CELLULE STAMINALI

Sono staminali le cellule non differenziate né specializzate che hanno la capacità di dare luogo alle diverse tipologie cellulari costituenti un individuo nonché, organi tessuti e sistemi. Esistono due tipologie di cellule staminali: le embrionali e le adulte. Le staminali embrionali (ES) risiedono nella blastocisti che si sviluppa in sei giorni dopo la fecondazione e che è costituita da cellule esterne del trofoblasto (2) che si differenziano negli annessi extraembrionali (corion, placenta ecc..) e da una massa cellulare interna o ICM (1), da cui si originerà l'individuo. In questa fase le cellule della ICM (o cellule ES) si definiscono totipotenti poiché hanno la capacità di differenziarsi nei diversi tipi cellulari che compongono un organismo (cellule neuronali, muscolari epiteliali …). Con il procedere dello sviluppo embrionale queste cellule perdono la loro totipotenzialità, divenendo dapprima multipotenti in grado cioè di differenziarsi in alcuni tipi cellulari e infine unipotenti, cellule differenziate capaci di specializzarsi in una sola linea cellulare. L'utilizzo delle cellule ES è tuttavia molto dibattuto e presenta molte problematiche di tipo etico. Si ritiene infatti delittuosa la distruzione di un embrione e quindi di una vita per curarne un'altra tanto più che le staminali sia adulte che cordonali si rivelano di elevata qualità e utilizzabili per fini terapeutici.

IL VALORE DEL SANGUE DEL CORDONE OMBELICALE: LE CELLULE STAMINALI

Sono staminali le cellule non differenziate né specializzate che hanno la capacità di dare luogo alle diverse tipologie cellulari costituenti un individuo nonché, organi tessuti e sistemi. Esistono due tipologie di cellule staminali: le embrionali e le adulte. Le staminali embrionali (ES) risiedono nella blastocisti che si sviluppa in sei giorni dopo la fecondazione e che è costituita da cellule esterne del trofoblasto (2) che si differenziano negli annessi extraembrionali (corion, placenta ecc..) e da una massa cellulare interna o ICM (1), da cui si originerà l'individuo. In questa fase le cellule della ICM (o cellule ES) si definiscono totipotenti poiché hanno la capacità di differenziarsi nei diversi tipi cellulari che compongono un organismo (cellule neuronali, muscolari epiteliali …). Con il procedere dello sviluppo embrionale queste cellule perdono la loro totipotenzialità, divenendo dapprima multipotenti in grado cioè di differenziarsi in alcuni tipi cellulari e infine unipotenti, cellule differenziate capaci di specializzarsi in una sola linea cellulare. L'utilizzo delle cellule ES è tuttavia molto dibattuto e presenta molte problematiche di tipo etico. Si ritiene infatti delittuosa la distruzione di un embrione e quindi di una vita per curarne un'altra tanto più che le staminali sia adulte che cordonali si rivelano di elevata qualità e utilizzabili per fini terapeutici.
Le cellule staminali adulte sono anch'esse non specializzate, ma diversamente dalle embrionali sono multipotenti e si ritrovano per esempio, a livello del midollo osseo, ossia di quella porzione interna dell'osso da cui si differenziano i diversi tipi cellulari ematici. Le cellule ematiche infatti non sono particolarmente longeve e in tempi brevi perdono la capacità di trasportare ossigeno e di svolgere le proprie funzioni. Da qui l'attività del midollo osseo di mandare in circolo nuovi tipi cellulari ematici. Nel tempo sono state ritrovate cellule staminali in molti organi e tessuti: neurale, muscolare, retinale, pancreatico, epiteliale, epatico. Queste cellule, però, diversamente dalle staminali del midollo osseo, hanno una bassa capacità autorigenerativa e possono differenziarsi solo in poche linee cellulari. E' possibile quindi ad oggi reperire altre fonti di cellule staminali adulte, tuttavia il loro numero è così esiguo da non rendere sempre possibile il loro utilizzo nell'ambito della Medicina Rigenerativa. Una fonte alternativa di cellule staminali adulte è il sangue cordonale in cui non solo la loro concentrazione è maggiore, ma il loro prelievo non pone problematiche di natura etica. Le staminali cordonali, inoltre, sono qualitativamente migliori delle altre cellule multipotenti che si ritrovano in un individuo adulto e ciò si deve al fatto che esse hanno un'età inferiore. Tutte le cellule infatti sono soggette ad invecchiamento anche le cellule staminali adulte. Le cellule cordonali, invece, sono cellule giovani e pertanto la loro funzionalità è migliore.

Potenzialità delle cellule staminali

Le cellule staminali hanno la caratteristica di sostituire le cellule danneggiate di un tessuto o di un organo e di guidarne il risanamento.

Si ritiene che queste cellule siano essenziali per il trattamento di numerose patologie come quelle metaboliche (ad esempio il diabete di tipo I e II), quelle degenerative (Parkinson, Alzhaimer, Sclerosi Multipla), quelle derivanti dal danneggiamento di organi e tessuti (ictus, infarto del miocardio), nonché per la cura di leucemie e linfomi. Possono inoltre essere utilizzate nei casi di ricostruzione di pelle, ossa, cartilagine (tissue engineering) e sono molti i protocolli sperimentali che prevedono l'utilizzo delle staminali per la cura di gravi malattie.

L'utilizzo delle staminali può essere autologo o eterologo. Nel primo caso le cellule sono utilizzate dal donatore stesso con una compatibilità del 100%, nel secondo il ricevente può essere un appartenente al nucleo familiare (con una compatibilità minimo del 25-50%) o un membro esterno alla famiglia dopo accertata compatibilità.

Vantaggi dell'utilizzo delle cellule staminali cordonali

Conservare le cellule staminali da cordone ha oggi un'enorme rilevanza e offre molti vantaggi, tra i quali la compatibilità e la pronta disponibilità per il donatore stesso, l'assenza assoluta di rischi sia per la mamma che per il bambino durante il prelievo del sangue cordonale; la bassa probabilità di trasmissione di infezioni; la facile reperibilità per trapianti eterologhi. Inoltre è la fonte di staminali più ricca di tutto il nostro organismo da cui è possibile ricavare un numero adeguato di cellule da utilizzare nella Medicina Rigenerativa, grazie anche alla loro capacità proliferativa.

DONAZIONE PUBBLICA E CONSERVAZIONE PRIVATA

La donazione del cordone ombelicale può essere:

ETEROLOGA E DONAZIONE PUBBLICA

La futura mamma mette a disposizione di chiunque ne abbia bisogno il sangue del cordone ombelicale.

Limiti:

Le banche pubbliche non sono presenti in tutte le regioni.

Se il parto avviene durante la notte o il sabato o la domenica, potrebbe no essere possibile, a causa della riduzione o della mancanza del personale, il prelievo e la conservazione del sangue cordonale

Le banche pubbliche non raccolgono il sangue cordonale per le patologie per le quali l'utilizzo delle cellule staminali è ancora in fase di ricerca e di sviluppo, ma solo per l'utilizzo nel caso delle patologie ematologiche. Vengono quindi utilizzati solo i campioni di sangue al di sopra dei 90-100ml che potenzialmente contengono un numero di cellule staminali sufficienti per un eventuale trapianto.

Le condizioni per le quali può essere scartato il sangue del cordone ombelicale sono:

  • Un parto ad un'epoca di gestazione inferiore alle 35 settimane.
  • Stato febbrile della madre durante il parto
  • Presenza di malformazioni congenite nel neonato
  • Stress fetale, malattie batteriche o virali contratte durante il periodo di gestazione
  • Positività sierologica della madre
  • Scarsa quantità di sangue prelevato

La donazione è completamente anonima e donando si perde qualsiasi diritto nei confronti delle proprie cellule staminali.

AUTOLOGA E BANCHE PRIVATE

La conservazione autologa è quella procedura in cui la mamma conserva il sangue cordonale a suo uso, nel caso in cui in futuro fosse necessario per il proprio bambino.

Una recente ordinanza del Parlamento vieta di istituire in Italia banche private per la conservazione delle cellule staminali.

La legge non vieta, comunque, la conservazione presso strutture estere, quindi, il sangue cordonale può essere raccolto e conservato per uso autologo cioè per la cura di se stessi e dei propri consanguinei.

Attualmente le mamme che decidono di conservare il proprio sangue cordonale devono seguire una procedura per l'esportazione all'estero presso banche accreditate. Questa procedura permette anche la possibile conservazione per uso autologo solidale.

AUTOLOGA SOLIDALE

La formula della donazione autologa solidale è quella che consente alla mamma di conservare le cellule staminali del cordone ombelicale per tutelare la salute futura del proprio bimbo, e allo stesso tempo da la possibilità di donare l'unità di sangue al prossimo nel caso in cui questa si rendesse necessaria per un trapianto.

CONSERVAZIONE DEDICATA

Questa forma di donazione è prevista solo nel caso in cui un membro stretto della famiglia sia affetto da una grave patologia. In questo caso il sangue viene conservato espressamente perché possa essere utilizzata a beneficio del parente ammalato.

PROCEDURA DI PRELIEVO DEL SANGUE CORDONALE

Il cordone ombelicale è costituito da due arterie ombelicali, una vena ombelicale e da una sostanza gelatinosa detta gelatina di Wharton. Subito dopo la nascita viene reciso il cordone a circa dieci cm dal piano cutaneo del neonato e chiuso. Il

moncone del funicolo dalla parte fetale si mummifica naturalmente perché non più irrorato.

La raccolta del sangue cordonale può essere eseguita:

  • sia a seguito di parto per vie naturali che cesareo
  • prima del secondamento, con placenta ancora in utero
  • dopo il secondamento o comunque dopo distacco manuale della stessa, come avviene nel cesareo

Dopo il clampaggio e la recisione del cordone ombelicale viene eseguita un' accurata disinfezione del cordone. La vena ombelicale viene punta distalmente tenendo il cordone esteso. Dopo ulteriore disinfezione può essere eseguito un secondo prelievo più prossimale. Vengono utilizzati materiali sterili e tecniche di asepsi accurata. Anche il kit di raccolta deve essere sterile monouso.

L'unità di sangue cordonale perverrà alla Banca con etichetta compilata per tutte le voci previste e firmata dall'operatore che ha eseguito la raccolta, con il modulo ostetrico di raccolta compilato e firmato dall'operatore che ha eseguito la raccolta insieme ai campioni di sangue materno.

Affinché la spedizione e la conservazione siano consentite è necessario che la madre si sottoponga, nei trenta giorni antecedenti il parto, alle analisi sierologiche per accertare l'assenza di HIV1 e 2, Sifilide, Epatite B, Epatite C, HTLV1 e 2, Citomegalovirus. Qualora non sia stato possibile effettuare tali esami è necessario eseguirli entro il settimo giorno dal parto. In entrambe i casi, le suddette analisi devono essere ripetute dopo 180 giorni dal parto. Alcune strutture potrebbero richiedere ulteriori esami al fine di ottenere le necessarie autorizzazioni all'esportazione.

Cellula staminale

Le cellule staminali sono cellule primitive non specializzate dotate della singolare capacità di trasformarsi in diversi altri tipi di cellule del corpo. Molti ricercatori sostengono che le cellule staminali potranno potenzialmente rivoluzionare la medicina, permettendo ai medici di riparare specifici tessuti o di riprodurre organi.

Ciclo vitale

Sebbene le cellule staminali siano dotate di un potenziale replicativo illimitato, sono normalmente quiescenti (fase G0 del ciclo cellulare) e solo di rado entrano in mitosi (fa eccezione losviluppo embrionale). Infatti la parte più consistente del "lavoro replicativo" che porta all'incremento numerico della progenie delle cellule staminali in funzione dell'accrescimento o della riparazione dei tessuti, viene svolto da cellule non staminali definite progenitori o transit amplifying cells (TAC), derivate direttamente dalle cellule staminali, ma parzialmente differenziate e prive della capacità di autorinnovamento. Questa strategia replicativa, che limita il numero di eventi replicativi a cui una cellula staminale va incontro, si fonda probabilmente su due importanti principi tra loro collegati:

  • Stretto controllo del numero di cellule staminali: ogni cellula staminale occupa una propria nicchia biologica definita da un complesso network di segnali biochimici, che probabilmente forniscono anche alla cellula staminale le informazioni necessarie sul momento opportuno per replicarsi.
  • Conservazione dell'integrità del genoma delle cellule staminali: un basso numero di replicazioni riduce il rischio di danni al DNA, cioè di mutazioni. Le mutazioni a carico delle cellule staminali sono estremamente nocive e pericolose, poiché:
    • vengono trasmesse a tutte le generazioni di cellule figlie derivate da quella cellula staminale. Al contrario una mutazione in una TAC si ripercuote solo su di una singola generazione di cellule, che eventualmente dopo un certo tempo verrà comunque sostituita.
    • possono indurre la cellula staminale a degenerare in senso neoplastico, diventando una cellula staminale tumorale[1], cioè una tipologia di cellula probabilmente responsabile del continuo rifornimento di nuove cellule che caratterizza lo sviluppo e soprattutto le recidive dei tumori.

    tratto da Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Tipi

In base alla potenza si possono distinguere quattro tipi di cellule staminali:

  • Una singola cellula staminale totipotente può svilupparsi in un intero organismo e persino in tessuti extra-embrionali. I blastomeri posseggono questa proprietà.
  • Le cellule staminali pluripotenti, come le iPs, possono specializzarsi in tutti i tipi di cellule che troviamo in un individuo adulto ma non in cellule che compongono i tessuti extra-embrionali.
  • Le cellule staminali multipotenti sono in grado di specializzarsi unicamente in alcuni tipi di cellule.
  • Le cellule staminali unipotenti possono generare solamente un tipo di cellula specializzata.

Le cellule staminali si classificano anche secondo la provenienza, come adulte o embrionali. Vi sono - in mezzo - le cellule staminali ottenibili dal liquido amniotico, che hanno caratteristiche di entrambe.

  • Le cellule staminali adulte sono cellule non specializzate reperibili tra cellule specializzate di un tessuto specifico e sono prevalentemente multipotenti. Queste sono tuttora già utilizzate in cure per oltre cento malattie e patologie. Sono dette più propriamente somatiche (dal Greco σῶμα; sôma = corpo), perché non provengono necessariamente da adulti ma anche da bambini o cordoni ombelicali.
  • Le cellule staminali embrionali sono ottenute a mezzo di coltura, ricavate dalle cellule interne di una blastocisti. La ricerca sulle cellule staminali embrionali è ancora ai primi stadi: fare ricerca con cellule umane di questo tipo è una questione controversa: l'utilizzo di cellule staminali embrionali ha sollevato un grosso dibattito di carattere etico. Difatti per poter ottenere una linea cellulare (o stirpe, o discendenza) di queste cellule si rende necessaria la distruzione di una blastocisti, un embrione non ancora cresciuto sopra le 150 cellule; tale embrione è ritenuto da alcuni un primitivo, od almeno potenziale, essere umano, la cui distruzione equivarrebbe all'uccisione di un essere umano già concepito. Il dibattito vede dunque contrapposti coloro che preferiscono adottare, proprio per la mancanza di certezze sul momento in cui possa individuarsi la nascita dell'"essere umano", una posizione prudente e contraria all'utilizzo degli embrioni umani per fini di ricerca, e coloro che condividono e sostengono la necessità di ricerca sulle cellule embrionali umane pur essa implicando la distruzione dell'embrione fermo restando che sarebbero utilizzati solo embrioni congelati che sarebbero poi distrutti per la perdita della loro efficacia. Questi embrioni sono le "rimanenze" di inseminazioni artificiali e circa il loro utilizzo in campo di ricerca la loro potenzialità potrebbe essere sfruttata per una ipotetica terapia di un maggior numero di patologie. Tutto ciò è già possibile negli U.S.A., grazie a finanziamenti soprattutto privati.
  • Le cellule staminali amniotiche sono le cellule staminali che si trovano nel liquido amniotico che circonda il feto durante la gestazione. Le cellule staminali amniotiche hanno caratteristiche biologiche molto simili alle staminali embrionali, ma non hanno le controindicazioni di tipo etico legate alla distruzione dell'embrione. La ricerca su queste cellule è ancora all'inizio, ma potrebbe avere un buon potenziale di sviluppo[5].

Cellule staminali ottenute da sangue del cordone ombelicale [modifica]

Il sangue residuo della placenta e del cordone ombelicale costituisce una fonte di cellule staminali emopoietiche adulte. Dal 1988 queste cellule staminali da cordone ombelicale sono impiegate per curare il morbo di Gunther, la sindrome di Hunter, la sindrome di Hurler, la leucemia linfocitica acuta e molte altre patologie che interessano in particolare i bambini. Il sangue è raccolto dal cordone ombelicale - sia in caso di parto spontaneo che di taglio cesareo - facendo un prelievo (in circuito chiuso sterile) dalla vena ombelicale. Una volta raccolto, ne viene calcolato il volume e la quantità di globuli bianchi, che non devono essere inferiori, rispettivamente, a 60 ml e 800 milioni (la quantità dei bianchi minimi alla raccolta è spesso diversa da banca a banca, è però comunemente accettato il fatto che ad unità congelata non debbano essere inferiori a 800 milioni).

Questo sangue non viene analizzato direttamente per agenti infettivi, in quanto gli esami sierologici vengono effettuati sulla partoriente, al parto e a sei mesi dalla donazione. Viene eseguita però la caratterizzazione HLA per determinare se il ricevente sia compatibile o meno con il tessuto ricevuto. I risultati della tipizzazione HLA vengono pubblicati su dei database mondiali - per es. BMDW - accessibili da centri trapianto autorizzati per poter "avviare" una ricerca di tessuto compatibile con il proprio paziente. Il sangue da cordone subisce trattamenti ed è deprivato dei globuli rossi prima di essere conservato in azoto liquido a una temperatura compresa tra -130 e -196° centigradi per un futuro utilizzo. Al momento del trapianto il sangue viene scongelato, vengono filtrate le sostanze criopreservanti e somministrato al paziente per endovena.

Questo genere di terapia, in cui le cellule staminali sono ottenute da un donatore estraneo, è detta allogenica. Quando le cellule sono ricavate dallo stesso paziente sul quale saranno utilizzate è detta autologa e quando provengono da individui identici, è chiamata singenica. Il trasferimento xenogenico tra diverse specie è molto poco sviluppato e si ritiene abbia scarse possibilità.

In Italia la conservazione per uso "personale", o più precisamente per uso intrafamiliare, è consentita solo nel caso in cui, al momento del parto, siano presenti nel neonato, nella fratria o nei genitori del neonato stesso, delle patologie che abbiano l'indicazione al trapianto con cellule staminali da sangue placentare. In questo caso si parla di donazione dedicata (o più propriamente, di uso autologo e uso allogenico correlato) ed è sufficiente presentare un certificato medico degli specialisti che seguono la persona malata.

Per le donazioni dedicate i criteri di selezione e di esclusione dell'unità dalla raccolta e dal congelamento sono meno rigidi rispetto alle comuni donazioni.

In caso diverso è comunque consentito, previa autorizzazione delle autorità competenti (vd Ordinanza ministeriale del 13 aprile 2006 pubblicata su G.U. del 9 maggio 2006), raccogliere il sangue placentare e spedirlo all'estero per la criopreservazione presso laboratori privati.

Ricercatori in Corea del Sud hanno annunciato nel novembre del 2004 di aver sperimentato con successo terapie basate su cellule staminali multipotenti (somatiche) da cordone per permettere ad una donna paralizzata di camminare con l'aiuto di un tutore. Ciò è stato reso possibile isolando le cellule staminali dal cordone ombelicale e iniettandole nella zona danneggiata della colonna vertebrale della paziente. Il lavoro è stato svolto dal professor Song Chang-hun della Chosun University, dal professor Kang Kyung-susn della Seoul National University, e dalla Seoul Cord Blood Bank[2]

Cellule staminali da liquido amniotico [modifica]

Le cellule staminali "amniotiche" possono essere ottenute dal campione residuo prelevato per l'effettuazione dell'esame di diagnosi prenatale denominato "amniocentesi". Dal residuo del liquido non utilizzato per l'esame diagnostico si ricavano cellule staminali multipotenti e di grande vitalità, in grado di moltiplicarsi centinaia di volte e capaci di differenziarsi in vari tessuti embrionali. Le caratteristiche di vitalità e potenzialità differenziative delle cellule amniotiche le rendono uniche nella storia biologica di un individuo, con caratteristiche molto importanti sia rispetto a quelle embrionali, sia rispetto a quelle adulte.

Infatti rispetto alle embrionali, quelle amniotiche non hanno problemi etici e - elemento fondamentale dal punto di vista medico - possono essere utilizzate ad uso autologo, cioè direttamente sull'individuo stesso. Questo fatto - che non è possibile con quelle embrionali, poiché l'embrione da cui originano è stato distrutto - permette una assoluta compatibilità con il "proprietario", senza alcun problema di rigetto.

Il rigetto si può evitare anche con le cellule staminali adulte, ma queste ultime sono molto più "vecchie", meno dinamiche e decisamente meno differenziabili di quelle amniotiche.

Numerosi istituzioni universitarie e centri di ricerca nel mondo sono impegnati a studiare le cellule amniotiche, la cui scoperta è molto recente e le cui potenzialità sono tuttora oggetto di continue scoperte.[6] Ad oggi con certezza si sa che possono differenziarsi in molti tessuti come quelli cartilaginei, ossei, adiposi, neurali... Inoltre una recente pubblicazione di un gruppo franco-italiano ha permesso di differenziare le staminali amniotiche in staminali emopoietiche. [3]

Società private hanno iniziato da poco anche in Italia a proporre la conservazione delle cellule staminali che potrebbero essere utilizzate per il feto stesso, per i parenti o per altre persone biologicamente compatibili, senza dilemmi etici tra donazione e conservazione per se stessi.[7]

In sintesi, è possibile affermare che le cellule staminali presenti nel liquido amniotico sono in grado di differenziarsi in tutti i tipi di cellule adulte, ma mantengono caratteristiche di "gioventù" uniche nel percorso biologico dell'individuo.

Cellule staminali adulte [modifica]

Cellule staminali sono presenti anche negli adulti.

Le cellule staminali adulte sono cellule non specializzate che si riproducono giornalmente per fornire alcune specifiche cellule: ad esempio 200 miliardi di globuli rossi sono generati ogni giorno nel corpo da cellule staminali emopoietiche. Fino a poco tempo fa si pensava che ognuna di queste cellule potesse produrre unicamente un tipo particolare di cellula: questo processo è chiamato differenziazione (vedi morfogenesi). Tuttavia negli ultimi anni si sono avute prove che le cellule staminali possono acquisire molte forme differenti: è noto che cellule staminali nello stroma del midollo osseo possono trasformarsi in cellule epatiche, neurali, muscolari, renali e follicolari.

Le cellule staminali adulte potrebbero anche essere più versatili. Ricercatori alla New York University School of Medicine hanno estratto cellule staminali dal midollo osseo di topi che loro dicono essere pluripotenti. Trasformare un tipo di cellula staminale in un altro si chiama transdifferenziazione.

Utili fonti di cellule staminali adulte sono in realtà localizzabili in tutti gli organi del corpo. Ricercatori alla McGill University di Montreal hanno ricavato cellule staminali dalla pelle capaci di specializzarsi in molti tipi di tessuto, compresi neuroni, cellule muscolari lisce e cellule adipose. Esse sono state trovate nel derma, lo strato più profondo della pelle: queste cellule staminali giocano un ruolo centrale nella rimarginazione di piccoli tagli. Si ritiene che anche i vasi sanguigni, la polpa dentaria, l'epitelio digestivo, la retina, il fegato ed anche il cervellocontengano cellule staminali, utili per la rigenerazione dello stesso sistema nervoso centrale, cervello e midollo spinale.

Tratto da Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Banche di conservazione delle cellule staminali da cordone ombelicale

Nella maggior parte dei casi, dopo il parto, il cordone ombelicale viene gettato insieme agli altri rifiuti ospedalieri. In alcuni ospedali, è però possibile richiedere la conservazione delle cellule staminali cordonali. Le cellule contenute nel cordone ombelicale sono staminali adulte, il cui utilizzo non è più soggetto alle limitazioni e alle controversie etiche riguardanti le staminali embrionali. La normativa non specifica se è consentita anche la conservazione delle staminali cordonali del feto, in caso di interruzione della gravidanza. Le cellule staminali possono essere conservate per un massimo di trent'anni, immerse in celle di azoto liquido o di vapori di azoto a -170 / -190 °C. Le cosiddette "banche di conservazione delle cellule staminali" non sono altro che laboratori in cui le unità di sangue prelevate da ciascun cordone ombelicale vengono stoccate in capienti contenitori di azoto liquido fino al momento del loro eventuale utilizzo. In Italia, esistono banche cordonali presso alcuni istituti pubblici ma, secondo un'ordinanza ministeriale del 2007, "è vietata l'istituzione di banche per la conservazione di sangue dal cordone ombelicale presso strutture sanitarie private";

Le banche pubbliche sono state istituite per conservare il sangue cordonale dei neonati per cui esiste un'elevata familiarità per alcune gravi patologie - si parla in questo caso di "donazione dedicata" - o per conservare il sangue cordonale che alcuni genitori decidono di donare affinché, in caso di compatibilità, possa essere trapiantato ad un bambino malato - si parla di "donazione eterologa". Nelle banche private, l'unità di sangue prelevata dal cordone ombelicale di un bambino viene invece conservata a suo nome - si parla di "donazione autologa" - e diventa a tutti gli effetti una sua proprietà; il sangue rimane così ibernato fino al momento in cui dovesse servire allo stesso bambino (trapianto autologo) o eventualmente a un suo familiare compatibile. La legislazione in materia di conservazione del sangue del cordone ombelicale è diversa da Paese a Paese, anche nell'ambito dell'Unione Europea: alcune nazioni prevedono solo la donazione eterologa, altre danno libero accesso a tutte le possibilità, e altre ancora hanno vincolato la donazione autologa a particolari criteri.

Con l'entrata in vigore del decreto legge 31 dicembre 2007, n. 248 (cd. milleproroghe), è stata autorizzata anche in Italia la raccolta autologa in una struttura privata, previamente autorizzata dalla relativa Regione competente, ma anche in questo caso sono stati definiti precisi criteri che ne limitano l'accesso.

La donazione autologa, ovvero la conservazione in strutture private, è sempre a carico dei genitori e il costo varia a seconda delle strutture in relazione alle diverse offerte (in termini di gestione del servizio e di durata della conservazione), ma in linea di massima si aggira complessivamente intorno ai 2000-2500 euro per 20-30 anni. La sottoscrizione di un contratto pluriennale di affido presso una di queste strutture, che sia sanmarinese o più in generale estera, avviene generalmente via internet; le stesse inviano poi per posta un kit per il prelievo e per il trasporto del sangue del cordone ombelicale, così come tutte le indicazioni necessarie ai genitori, dalla documentazione relativa alle analisi, alla richiesta da presentare all'ospedale in cui hanno scelto di partorire.

Tecnicamente, la conservazione autologa ha costi maggiori dell'eterologa poiché la permanenza delle cellule in "ibernazione" dura in media molti più anni, potenzialmente il massimo fra la vita del donatore e il periodo di conservazione (vita utile) delle cellule permesso dalla tecnologia attuale.

Attualmente, è in corso un dibattito "etico" tra conservazione eterologa e autologa in quanto secondo alcuni la prima impone una donazione "forzata" dalla legge, mentre per altri quella autologa è un fattore di spreco, se si considera che una minima parte dei donatori si ammalerà e avrà realmente bisogno delle proprie staminali cordonali.

La conservazione autologa ha il vantaggio della totale assenza di rigetti negli autotrapianti d'organi e tessuti, il rischio zero di contrarre nuove malattie che invece esiste, nonostante i controlli, per i trapianti da donatore diverso e compatibile, talora accettati (con malattie curabili) per la scarsa offerta, la sicura disponibilità in caso di necessità con tempi di attesa nulli. Una diffusione massiva della conservazione autologa, estesa a tutti i neonati, porrebbe in secondo piano il problema della distruzione - spreco delle staminali non trapiantate nel periodo utile, poiché quasi ogni famiglia avrebbe un donatore compatile in caso di necessità. Le staminali cordonali di un feto, in caso di aborto, potrebbero inoltre essere conservate in modo autologo (inteso nel senso più esteso) per i famigliari, oppure, se già dispongono di proprie cellule staminali, cosa probabile se la diffusione dell'autologa è massiva, destinarle alla donazione. Un secondo problema etico è posto dai progressi delle tecnologie di refrigerazione, che in futuro potrebbero rendere possibile una conservazione delle staminali più lunga della vita media, ed un trapianto delle staminali di un donatore deceduto. La cellule vengono conservate perché si prevede che in futuro saranno un elemento di cura contro linfomi, leucemie e tumori, utile nella terapia genica e tissutale, nel trattamento di patologie ereditarie. Per il momento, vengono utilizzate fondamentalmente in alternativa al trapianto di midollo osseo.

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